The Scalogno Project – 9/60 Crema di broccoli
„Con lo Scalogno non soffriremo di certo la fame“
aveva sentenziato il Fidanzato Asburgico ai tempi dei bucatini all’amatriciana.
„Con lo Scalogno non mi annoio mai“
ho detto io di fronte alla ricetta numero nove. No, davvero, una ricetta una sorpresa. Nel senso che dopo l’arrosto, il baccalà e il risotto con il midollo, mi ero abituata a ricette contro le qualicombattere. Questa mi ha invece sorpresa con la sua tranquilla paciosità. Lessa i broccoli e poi sbattili nel mixer. Uh che sollievo!
La crema di broccoli è stata davvero un attimo, zap-zarap, e non saprei bene cosa raccontarvi. Posso al massimo filosofeggiare un po’ su cosa ho imparato. Ed era quello lo scopo, credo.
I broccoli, lo dico subito, mi piacciono un sacco. Di solito li faccio a vapore e poi li condisco con un filo d’olio, sale, pepe e magari una spruzzata di succo di limone. O anche ripassati in padella, con tanto aglio e tanto peperoncino, per poi buttarli sopra alla pasta.
Cracco invece me li ha fatti bollire in abbondante acqua salata – una novità che non credo di ripetere. Sono infatti una fiera sostenitrice del mantra gastronomico: le verdure cotte ammollo nell’acqua perdono un po’ di sapore e anche vitamine.
Bon, una volta cotti li ho sbianchiti in acqua e ghiaccio sentendomi molto chef. Non è una cosa che faccia normalmente, questa di sbianchire le verdure, ma potrei davvero farlo più spesso: il colore del broccolo è venuto fuori una meraviglia. A questo punto ho realizzato che la crema di broccoli sarebbe stata fredda. Ho informato il Fidanzato Asburgico, il quale, con mia somma sorpresa, l’ha trovata un’idea fantastica.
Scolati, li ho messi nel bicchiere alto del frullatore ad immersione – non posseggo un mixer e non avrei nemmeno posto per riporlo. Poi ho versato sopra ai broccoli freddi un bicchiere d’acqua fresca – mi ha rugato un po’ buttare l’acqua di cottura, ma Cracco si era raccomandato tanto. Ho minipimerizzato il tutto, e se non ho ottenuto una crema bella densa, con la consistenza impalpabile, non è certo colpa mia. Sale, pepe, scorza di limone. Finito.
Sulla presentazione sono sicura che Cracco non avrebbe approvato. Lui infatti parlava di un sacco di cosa buonissime da adagiarci sopra. Io invece, per principio, non adagio niente su niente. A me piace assaggiare i sapori che ho nel piatto tutti puliti, senza mescolarli. E se ho davanti un piatto di crema di broccoli e salmone appena scottato, leggermente dolce, preferirei che i due fossero non uno sopra all’altro ma uno accanto all’altro. Mi piace infatti piluccare i due sapori magari alternativamente, ma separatamente.
Ho schiaffato la crema di broccoli in due ciotole e ci ho infilato dentro due cucchiai. Ho servito la crema come stravagante antipasto, e al Fidanzato Asburgico è piaciuta un sacco! La scorza di limone ci stava benissimo (anche se io avrei forse preferito sforbiciarci sopra del coriandolo fresco).
A gusto mio la crema era anche un tantinello pesante – non nel senso di grasso, ovviamente, ma proprio troppo broccolosa. Non è colpa di Cracco, eh, solo mia, che ho ridotto un broccolo intero a due porzioncine modeste. Cracco, immagino, ne avrebbe usati due cucchiai per piatto. Comunque, per farla a modo mio si potrebbe alleggerire un po’ con delle patate lesse. Il Fidanzato Asburgico suggeriva panna acida, ma questa è una perversione tutta sua che preferisco non commentare.
Questa crema, sempre che non me ne dimentichi, la rifarò volentieri, magari come pietanza estiva, e al posto del bicchiere d’acqua ci metterò direttamente i cubetti di ghiaccio.
(La prossima ricetta prevede fave fresche. Mi sa che i broccoli erano solo una parentesi).
The Scalogno Project inizia qui