The Cone of Shame
La direttiva anti virus per me più difficile da seguire non è l’isolamento sociale, non è la noia da reclusione, non è fare la spesa una volta a settimana, non è nemmeno la lontananza imposta dalla mia famiglia. La cosa più difficile in assoluto è (e mi vergono un po’ ad ammetterlo) non toccarmi continuamente la faccia.
Non mi ero mai resa conto di avere questo tic. Da qualche settimana ci faccio ovviamente caso e mi viene da mettermi le mani nei capelli.. oops! Sono incorreggibile. Dato che il cervello evidentemente non ce la fa a tenere sotto controllo questa cosa, sono dovuta intervenire più o meno come se avessi qui un bambino che non la smette di stropicciarsi gli occhi. Con restrizioni più o meno coercitive.
La mattina mi pettino i capelli in due lunghe treccine á la Greta e poi mi infilo un bel berretto di cotone. Il berretto ha una duplice funzione: quella puramente tecnica è di tenere lontani dal viso i capelli che ancora svolazzano intorno alle tempie; contemporaneamente il berretto fornisce un conforto psicologico di base. Consiglio caldamente a tutti di indossare un berretto fino alla fine della Ausgangsperre.
La sera prima di andare a letto tolgo gli elastici, avvoltolo i capelli e li infilo completamente nel berretto, anche se questa è più una procedura dettata da altri pericoli. Mentre dormo mi rigiro parecchio e da quando i miei capelli hanno superato le scapole il rischio di strangolarmi nel sonno è reale. Ma questa è un’altra storia.
Quando devo uscire aggiungo a treccine e berretto una mascherina di stoffa a coprire naso e bocca. Non mi da un’aria particolarmente dignitosa, dato che è di cotone colorato con sopra stampati dei bicchieri di vino rosso. Quella avevo ed è sempre meglio del cono di plastica trasparente fissato intorno al collo suggerito dal Fidanzato Asburgico, come un cane con i punti di sutura intorno al sedere.
(Le autorità qui ci stanno ripetendo allo sfinimento che le mascherine chirurgiche senza filtro o quelle fatte in casa non ci proteggono dal virus, dato che l’aerosol passa tranquillamente, ma al massimo raccolgono un po’ di sputacchi quando parliamo noi. Il rischio è di sentirsi più sicuri e fare cappellate, mentre l’unico vero vantaggio sarebbe proprio questa protezione dalle proprie zampacce sporche.)