L’auto-magnificazione dell’ah, io proprio no!
Originariamente pubblicato su Italians il 23.01.2014
Caro Beppe e cari Italians,
uffa che barba queste lettere di piccatissimi rappresentanti di una categoria sospetta!
Cerco di spiegarmi: dopo la pubblicazione di ogni lettera che gridi allo scandalo nei confronti di una qualche categoria – che so, i dirigenti statali, o i professori universitari, ma una qualsiasi altra va bene lo stesso – si scatena la valanga di lettere-distinguo da parte di onestissimi rappresentanti della categoria in oggetto. “Mica siamo tutti ladri, io sono onestissimo” e “non facciamo di tutta l’erba un fascio” in molteplice declinazione.
Ora, da rappresentante di un paio di queste categorie sospette (nello specifico: le donne dall’aspetto grazioso e i piccoli commercianti), vi prego prima di scrivere quelle lettere, di guardarvi allo specchio, e poi con attenzione di dare una bella guardata intorno. Io quando sento dire che “le belle donne sono presuntuose e se la tirano troppo”, non parto necessariamente in quarta con l’auto-magnificazione dell’”ah, io proprio no!”. Io mi guardo intorno e constato che si’, molte donne graziose se la tirano (e magari mi interrogo sul perché). E anche che tanti piccoli commercianti fanno molto fatturato in nero. Senza prendermi in giro da sola ammetto che – statisticamente – è molto facile trovare una bella donna con la puzza sotto al naso o un ristoratore che ti scarabocchia il conto su un block notes a quadretti.
Con chi me la dovrei prendere? Con chi spara sulla categoria? È sbagliato generalizzare? Io sono invece convinta che generalizzare sia spesso una necessità, che sennò non si sa più da che parte iniziare. Io me la prendo piuttosto con i colleghi di categoria colpevoli del misfatto. E sono tanti, eh, ma tanti…
Monica Mel