È roba da omini!

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Ci sono domeniche pomeriggio in cui, davvero, non si ha voglia di fare un tubo. Domenica passata – dopo una settimana di fuoco – il Fidanzato Asburgico ed io ci sentivamo banalmente pigri. Nonostante fuori ci fosse l’ultima giornata di sole garantita. Da lunedì, infatti, era annunciato l’arrivo dell’autunno.

Dopo aver portato a termine l’apice della mia attività domenicale (lavarmi i capelli), sono andata in soggiorno. Il Fidanzato Asburgico era lì bello spaparanzato sul divano che guardava la TV. Mi sono messa comoda accanto a lui. Sullo schermo un omone gigantesco con dei baffi impressionanti, stava grigliando quello che a me pareva un quarto di ippopotamo.

“Che guardi di bello?”

“Una trasmissione americana che si chiama BBQ-Pitmaster, una specie di Masterchef ma per il barbecue.”

“Häää?”

“Dai che fanno vedere come cucinano, interessa anche a te!”

E in effetti la trasmissione era piuttosto divertente. Me la sono goduta proprio. (E mi è anche salita l’insana voglia di preparare lo spezzatino alla Coca-Cola, ma questa è un’altra storia).

Quando è cominciato il primo blocco pubblicitario – lunghissimo, tra l’altro – ho realizzato che stavamo guardando un canale particolare.

Ora, noi questo D-MAX lo accendiamo massimo una volta al mese per guardare Mythbusters – una trasmissione che io reputo intelligentissima, ma che ha evidentemente un pubblico leggermente più misto. Quasi normale, a giudicare dagli spot che passano. BBQ-Pitmaster no, BBQ-Pitmaster ha un target al 100% maschile. Ma maschile di brutto, eh? Non da fricchettoni á la Fidanzato Asburgico, che vanno agli appuntamenti di lavoro in bicicletta con la borsa da postino a tracolla. No, proprio uomini, che non devono chiedere mai. Fossimo a Roma direi, quelli che hanno da puzzà.

Una breve e incompleta lista degli spot che ci siamo sorbiti:

  • Una banca di investimento;
  • Un kit per riparare i graffi sulla carrozzeria della macchina;
  • Un tool online per giocare al piccolo brooker da casa;
  • Una connessione internet più veloce della luce;
  • Due auto sportive;
  • Un’auto famigliare (“Proprio quello che serve a un bravo padre!”);
  • Un profuma-ambiente da appartamento che odora di auto nuova…

Io m’ero abbioccata un attimo, confesso, e l’ultima l’ho sentita nel dormiveglia. Ma… che… ma che davvero?

Il Fidanzato Asburgico si era un attimo rilassato pure lui, e non ha saputo confermarmi se avessi capito bene. Ci è venuta una crisi di riso che erano anni. E abbiamo deciso di comune accordo di continuare a guardare questo canale, con il preciso obiettivo di rivedere lo spot del deodorante per ambiente. Più o meno a questo punto ho cominciato a prendere appunti.

Un’ora di D-MAX più tardi e abbiamo avuto la conferma che Mythbusters, per il loro standard, è una trasmissione da mammolette. Dopo gli omoni giganti che grigliavano mostruosità, ci siamo sorbiti una trasmissione (britannica) sulle automobili che più maschia non si può. E io nell’automotive ci ho persino lavorato qualche anno, eh, ma una roba così non l’avevo mai vista. Ero affascinata. Hanno fatto il test agli autobus a due piani come se fossero BMW M3; e alle M3 come se fossero caccia a reazione. Prendevano in giro le automobili con un consumo troppo basso. E l’ecologia. Con gusto, persino.

In questa trasmissione, prima di iniziare il test, smontano i sedili di serie e montano i Recaro. Quelli da rally, tutti avvolgenti e con la cintura a quattro punti. E mi pare anche ovvio, che come guidano loro, dai sedili di pelle scivolerebbero via come saponette. Solo che poi il test lo fanno a una Lexus stationwagon che stilla bambini e weekend al lago. Portano anche il casco. Integrale.

C’è qualcuno che mi può spiegare la dinamica di tutto ciò? Il Fidanzato Asburgico, in confronto è un hippy fatto e finito e non ha saputo fornire il minimo aiuto.

Intendo: Io, se anche mai mi salisse la voglia di comprare una macchina, in garage avrei la versione di serie, con i sedili di pelle. O più probabilmente, conoscendomi, di stoffa. E se in confronto ai Recaro, i sedili di pelle sono piuttosto scivolosi, i miei di simil-vellutino polveroso sarebbero l’equivalente rallistico del teflon.

 

PS No, lo spot del deodorante per ambiente non l’ho rivisto. Ma dopo essermi ciucciata tutta la trasmissione sulle auto, confesso, non mi stupirei più di niente.