Un menù che è la fine del mondo

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L’altra sera il Fidanzato Asburgico ed io abbiamo avuto un’idea divertentissima: preparare una bella cena con tutti i nostri piatti preferiti per noi e per gli amici più cari, da invitare giovedì sera. Perché, come ha spiegato benissimo il Fidanzato Asburgico

“Il giorno dopo è la fine del mondo e non dobbiamo nemmeno lavare i piatti”.

A me questa storia è piaciuta subito, ma come spesso nella vita, la cosa difficile non è avere un’idea brillante, bensì avere un’idea brillanteper primi.

No, perché quando abbiamo cominciato a chiamarli, questi amici, abbiamo constatato che il party a tema sfondiamoci per bene un’ultima volta lo fanno in tanti. Troppi. Praticamente tutti.

Rapido giro di telefonate: Bio-Emma è invitata a casa di amici, porterà due bottiglie di champagne. Alexandra, ancora prima che potessi chiederle qualcosa, ci ha invitati a festeggiare la fine del mondo da lei e Michael. Ho declinato con garbo, ma se proprio un’ultima cena deve essere, gradirei mangiare le mie, di robe preferite, non le sue. Werner, Karel e Paul Inopportuno festeggeranno in diversi locali.

Anche Maria-Non-Te-La-Manda-A-Dire, la fidanzata del Cantante Famoso, ha declinato

“Abbiamo già organizzato, noi ci sfondiamo di patatine e orsetti gommosi”.

Questo ha generato un poco di confusione, perché con noi, il Fidanzato Asburgico ed io intendiamo sempre lui ed io. Avevamo quindi interpretato Maria e il Cantante Famoso hanno già un impegno. Lui invece è caduto dal pero ed ha accettato con entusiasmo – quasi con sollievo. Conoscendo il tipo immagino che abbia fin’ora cassato tutti gli inviti con sufficienza, per poi realizzare che questo giovedì sera si ritrova solo come un cane con un take-away cinese.

(Al di là della tristezza all’idea che Maria preferisca trascorrere l’ultima serata prima di Armageddon con le amiche e non con la dolce metà, speriamo di non aver causato una crisi matrimoniale.)

Alla fine siamo rimasti quattro gatti, cioè io, il Fidanzato Asburgico, il Cantante Famoso e Hans L’Amico Buono. Non per niente lo chiamo così, si può sempre contare su Hans.

Dopo lunghe, lunghissime elucubrazioni abbiamo selezionato questo menù. Non solo piatti che ci piacciono molto, ma che abbiano anche un significato vagamente romantico:

Tris di antipasti – Bruschetta al pomodoro e basilico, prugne secche allo speck, crema di ceci con gamberi grigliati.

Portata principale – Pasta all’uovo con sugo di salsiccia

Duo di dessert – Tiramisù e Fondant Au Chocolat con panna montata e lamponi freschi.

La bruschetta è forse una delle cose più banali della terra.  In Austria, invece, mangiare una bruschetta come si deve è piuttosto difficile. E non per l’olio d’oliva, come avete forse appena pensato.

L’olio d’oliva extravergine, spremitura a freddo, super-biologico e ultra-doc si trova infatti al supermercato dietro l’angolo, giuro. Il primo problema sorge invece con i pomodori, che qui non sanno davvero di niente. Il vero collo di bottiglia è poi il pane… dopo anni di ricerca mi sono ridotta, quando torno in Italia, a riempire la valigia di pane d’Altamura – quello del supermercato, già tagliato a fette – e a surgelarlo appena entro in casa.

Specialmente il Fidanzato Asburgico è golosissimo di bruschetta, e si diverte sempre un mondo a mangiarla a casa dei miei genitori a Roma. È diventato un campione del mini-gesto atletico di stare tutto piegato in avanti sul prato, in modo che briciole, pezzetti di pomodoro e colatura d’olio cadano per terra vicino alla griglia e non tutti sui pantaloni. Ha quindi deciso che – per rimanere fedeli alla tradizione – questa ultima bruschetta la mangeremo in giardino. Sotto la neve.

La prugna secca avvoltolata nella fetta di bacon fermata con lo stuzzicadenti e passata in forno non è una cosa troppo raffinata nemmeno in quel di Vienna, ma è il primo antipasto che io gli abbia mai preparato e per questo ci sta troppo simpatica. Sono sicura che come al solito ne preparerò troppe e poi non avanzerà niente!

La crema di ceci con i gamberi grigliati è invece un omaggio. Questa ricetta (da leccarsi i baffi) l’ho provata solo una volta dopo averne letto molto sul facebook. È il cavallo di battaglia di Clementina-Sempre-In-Viaggio, un’amica virtuale del gruppo gastro-letterario di cui faccio parte da un anno e mezzo. Avevamo cominciato nel 2011 a scambiarci ricette online, ma pian piano questo gruppo su facebook è diventato un punto fermo nella mia vita dove ho trovato amici veri. E ci stiamo organizzando per incontrarci di persona… ma questa è un’altra storia.

Le tagliatelle all’uovo sono pronte da l’altro ieri sera e aspettano in freezer. Anche solo il fatto di averle preparate con la macchinetta a manovella della nonna basterebbe a renderle romantiche. Non contenti ci faremo un bel sugo di pomodoro con dentro la salsiccia di prosciutto – surgelata – che ci avevano portato i miei genitori ad ottobre. Non vedo l’ora.

Il tiramisù ho insistito io per farlo. Nonostante non sia una grande appassionata di dolci, ci terrei che gli amici assaggiassero un ultimo tiramisù come si deve. Senza liquore, senza lamponi, senza succo di fragola, senza pasticci. No, nemmeno due scagliette di cioccolata. Duro e puro.

E per finire il cavallo di battaglia del Fidanzato Asburgico, le tortine al cioccolato fondente con dentro un pizzico di peperoncino, quelle che al centro rimangono liquide. Queste si con due lamponi e un fiocchetto di panna montata a guarnire.

Buona fine del mondo e buon appetito a tutti. E mi raccomando, lasciate lì piatti e padelle sporchi nel secchiaio… poi si vedrà!