Porno Soft

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Film e giornaletti porno sono una roba da maschi, non ci piove. Ci sono però novità nel settore: Un paio di settimane fa, in una rivista patinata, ho letto un articolo di una giornalista che, insieme ad un’amica, aveva guardato un film porno prodotto apposta per il pubblico femminile. A quanto pare, purtroppo, alle due signore il film non è piaciuto. Ne sono rimaste alquanto deluse e, francamente anche un poco imbarazzate. Dopo un brevissimo processo hanno stabilito che questo film “porno per donne” non era altro che un normalissimo porno per uomini con una trama leggermente più articolata. Comunque non abbastanza da risultare interessante.

Alla fine del film hanno aperto una scatola di cioccolatini e sono finalmente andate a dormire soddisfatte. Mi sa proprio che era Cosmopolitan.

L’altra sera non ero per niente stanca. Mi sono messa comoda sul divano e ho fatto un po’ di zapping. Incredibile quanta spazzatura passi in televisione dopo la mezzanotte. A un certo punto – non potendone più di questo saltabeccare avanti e indietro – ho beccato i titoli di testa di un film e ho deciso di guardarlo, non importa cosa fosse. Con una piccola riserva magari, nel caso si rivelasse di un film d’azione con Jean-Claude Van Damme.

Hmm… attori sconosciuti, buona regia, ambientazione fosca, un qualche poliziesco, ho pensato. Un quarto d’ora più tardi, con alle spalle ben due scene di sesso, molto, ma molto dettagliate, ero leggermente interdetta.

Il Fidanzato Asburgico era seduto sul divano accanto a me, con il laptop sulle ginocchia, profondamente assorto in un gioco online – War of Workshop, o una roba così – ed io ho cercato di catturare la sua attenzione.

“Guarda, Tesoro! Sto vedendo un film porno!”

Sono immediatamente stata investita dalla sua più totale attenzione. Il Fidanzato Asburgico ha guardato il film per un paio di minuti insieme a me per poi dichiarare serafico:

“Non è porno, Principessa. Le scene di sesso sono troppo corte e la trama troppo raffinata”

E questo è stato quanto, fine dell’attenzione. Era in effetti molto indaffarato a raccogliere quantità spropositate di piante virtuali per ottenere una cavalcatura virtuale rarissima per la sua figura virtuale nel gioco. Non ho quindi avuto la possibilità di indagare oltre quale fosse la fonte di tutto questo sapere. Peccato.

Ho sempre segretamente desiderato di guardare un film porno (per motivi puramente antropologici, si intende); ci sono quindi rimasta un po’ male. Ma ho continuato lo stesso con il film. Non ero più sicura di cosa stessi guardando: un porno soft estremamente raffinato o un thriller un po’ mortaccino? Io tendevo ancora per la teoria del porno. Il televideo del canale privato tedesco era invece della medesima opinione del Fidanzato Asburgico, lo passavano per thriller.

Avvicinandomi alla metà del film la quantità di sesso esplicito è diminuita drasticamente; è aumentata a dismisura, invece, la tensione sessuale. La coppia di protagonisti è in cerca di indizi nell’ambiente dei night club e visita un bordello dopo l’altro. Entrambi sono decisamente affascinati e spesso e volentieri giocano con l’idea di partecipare. In realtà non lo fanno mai, io comunque l’ho trovato piuttosto eccitante. Se non è porno questo!

Il film ha poi un finale decisamente da thriller, un finale neanche malaccio, per dirla tutta. Per me rimane però un film porno. Porno di quello buono, se posso permettermi.

Ora mi chiedo: perché mai il Fidanzato Asburgico non l’ha trovato interessante? Di cosa hanno bisogno gli uomini a differenza dalle donne? Devono per forza vedere l’azione papale papale per farsene qualcosa? E alle donne invece basta un accenno di suddetta azione? La domanda, così come la risposta, non sono affatto nuove – è la prima volta però, che mi trovo a pormele per motivi personali.

Devo assolutamente approfondire la mia ricerca: la prossima settimana porno vero! E vediamo un po’ se è più o meno interessante di War of Watergate (o-come-caspita-si-chiama) e il Fidanzato Asburgico si scolla dallo schermo.

 

EPILOGO: Il Fidanzato Asburgico, verso le tre di notte, è finalmente entrato in possesso della cavalcatura virtuale. Un ridicolo stambecco con su un elmo a forma di pappagallo. Ci è rimasto un po’ male.