Il pavone in ufficio

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Ieri sera il Fidanzato Asburgico mi ha raccontato una cosa sorprendente. O meglio, non è il caso di esagerare, una cosina sorprendente.

Secondo la statistica che ha letto sul televideo di ORF1, gli uomini e le donne austriaci hanno un comportamento diverso quando si tratta di comprare abbigliamento: le donne vanno a fare shopping molto spesso, spendendo cifre modeste ad ogni giro; gli uomini vanno invece più raramente per negozi, spendendo in una botta sola cifre più alte. E fin qui sono sicura di non aver sorpreso nessuno.

Poi le cifre: le donne locali spendono in media 65 Euro al mese in abbigliamento. Gli uomini, invece, 72 Euro. BAM! Questa davvero non me l’aspettavo.

Ne è sorta una breve discussione col Fidanzato Asburgico sul perché gli uomini spendano più delle donne. E, premetto subito, non siamo riusciti a metterci d’accordo.

La tesi del Fidanzato Asburgico è che l’abbigliamento maschile sia più caro di quello femminile, e dopo un iniziale resistenza da parte mia ho dovuto concedergli di avere ragione. Un abito da uomo, pantaloni e giacca, a parità di qualità, sono in media più cari di un tailleur da donna. Non importa se di marca e di ottima fattura o se di poliestere e messo insieme con lo sputo in Cina.

La mia tesi, invece, si basa su un altro presupposto. Le donne hanno bisogno di più vestiti degli uomini! Non mi credete? Ecco, ve lo spiego.

Per semplicità voglio presupporre che per il tempo libero uomini e donne abbiano le stesse necessità. Cosa non del tutto vera, perché per un evento elegante la sera, un uomo si può mettere tranquillamente un abito da ufficio con una bella cravatta, mentre una donna deve avere lì appeso un abituzzo da cocktail, più le scarpe giuste, la borsetta e magari anche un cappottino da infilarci sopra. Ma non importa.

Immaginiamo semplicemente un uomo che và in ufficio tutti i giorni, cinque giorni alla settimana. Ecco il contenuto minimo del suo guardaroba (da raddoppiare per estate e inverno):

  • 3 abiti
  • 5 camicie
  • 3 cravatte
  • 1 cintura
  • 1 paio di scarpe
  • 1 cappotto
  • 1 berretto
  • 1 sciarpa

E questo, con l’accortezza di comprare robe che si possano combinare tra loro, è quanto.

No, perché un uomo può arrivare in ufficio due giorni di seguito con lo stesso abito, ma se indossa una camicia e una cravatta diversa, nessuno manco se ne accorge. E portare le stesse scarpe ogni giorno? Che problema c’è?

Una donna invece no: provate ad arrivare in ufficio una mattina con lo stesso tailleur di ieri.

“Ah, di nuovo questo tailleur?”

“Ma oggi ho sotto una camicetta rosa, e le scarpe col tacco!”

“Ma il tailleur è lo stesso, no?”

Non si scappa, per restare immuni a questi commenti bisogna far ruotare il guardaroba con un ciclo ben più lungo di quello richiesto i maschi. E anche se il capo singolo costa un pochino meno in confronto all’equivalente da uomo, la conto totale dell’armadio è molto più salato. Con meno di otto/nove completi, cinque paia di scarpe e un numero tecnicamente infinito di top sottogiacca, non si campa più.

Il Fidanzato Asburgico ha fatto una lunga pausa di riflessione, per poi convenire con me che le donne subiscano una sorta di mobbing vestiario, e pure piuttosto pesante.

Poi la bomba:

“È colpa vostra, sono le altre donne in ufficio a fare commenti acidini sulla stessa gonna di ieri. Agli uomini non interessa un baffo!”

Hmpf. Aveva ragione lui.

Il Fidanzato Asburgico ha continuato convinto

“Deve essere una legge di natura, le donne hanno l’istinto di essere più curate e più appariscenti degli uomini, per attrarre l’attenzione di potenziali compagni”.

E qui il mio caro Konrad Lorenz l’ha fatta un poco fuori dal vasino. Non ho mancato di farglielo notare.

“Garda, tesoro, che nel mondo animale sono sempre e solo i maschi a farsi belli. I pavoni con la ruota, i leoni con la criniera, non esiste nessuna specie in cui la femmina sia più vistosa del maschio”.

Hmpf, ha borbottato lui.

Non abbiamo risolto la faccenda, e ora sono rimasta con ‘sto tarlo in testa. Perché le donna devono essere più curate e carine degli uomini? Ma soprattutto: chi glielo fa fare? Domanda da intendere in senso letterale – chi glielo fa fare? Sono gli uomini, che consapevolmente o incosapevolmente, ci costringono a lisciarci le piume? O davvero le altre donne?

Devo elucubrare… e prevedo un altro paio di hmpf nei giorni a venire.