I <3 you!

Reading Time: 4 minutes

Attenzione! Oggi post particolarmente autoreferenziale. Mai, ripeto mai, sottovalutare l’ego smisurato di chi scrive un blog.

Tempo fa avevo raccontato di come mi fossi, a suo tempo, innamorata perdutamente del Julie/Julia Project, un blog nato da un’idea brillante, scritto benissimo, che pare la favola di Cenerentola rivisitata in salsa contemporanea. Prima il blog, poi il libro, poi un film. E quella gran culo di Julie Powell che, finalmente, campa solo di scrittura. Una scusa magnifica per non smettere di credere che ‘ste cose, ogni tanto, succedano davvero.

Qualche anno dopo Julie, sarà stato fine 2009, scoprii per caso un altro blog simpaticissimo. Un mommy-blog in sostanza, ma scritto alternatamente da una mamma e un papà. Giovani, allegri e con una solidissima vena dissacratoria. Mi lessi mesi e mesi di arretrati buttando pomeriggi interi, poi li seguii – con grandissimo divertimento – per oltre un anno. Poi, piano piano, le cose presero una brutta piega. Nonostante i due avessero fatto molta attenzione a restare anonimi, avevano comunque vomitato tutta la loro vita in quel blog. Incluse rogne private, di mutui da pagare, di lavori persi e trovati, di una foreclosure che gli pendeva come una spada di Damocle sulla testa, di una seconda gravidanza iniziata male e finita in aborto spontaneo. Io leggevo il loro blog come un romanzo: sentivo il brivido del pericolo, si, ma aspettavo fiduciosa il lieto fine. E invece no, un blog non è un romanzo ma vita vera, e i due persero davvero la casa. Da quella botta non si sono più ripresi e ora il blog è il fantasma di se stesso, aggiornato ogni morte di papa e pieno più solo di pubblicità. Non vi metto manco il link, perché davvero non vale la pena. Mi vien da piangere anche solo a pensarci.

Tutta ‘sta pappardella per dire questo: Se NonSoloSissi prenderà la piega della botta di culo, o quella miserevole della disperazione, o una qualsiasi onestissima via di mezzo, lo saprà dire solo il tempo. Nel frattempo io mi diverto un mondo. Ed era quello lo scopo, no?

Eccolo, allora, il tema del giorno, e che tema! NonSoloSissi compie oggi un anno tondo!

(Nell’archivio trovate anche post più vecchi, vero, ma sono semplicemente le lettere che ho scritto ad Italians nel corso degli anni, e all’inizio avevo sentito l’esigenza di rimpolpare un po’.)

Dato che il post buffo sui termini di ricerca l’ho già scritto tempo fa, non mi resta che buttarmi sulle statistiche. E qualche ringraziamento, in primis a tutti voi che leggete. Il cuore mi scoppia d’orgoglio al pensiero che mi leggano più persone che non la somma netta di mamma, papà, zio Tino e quattro amiche del cuore!

Inizio con un paio di dati statistici, che a me la statistica ha sempre fatto una gran simpatia. E anche Google Analytics, da qualche tempo a questa parte.

Chi legge Sissi, dunque? Una buona metà, gente che vive in Italia, e questo non mi sorprende per niente. Tra loro, lo so per certo, ci sono anche un paio di mamme e papà di figlie femmine emigrate sole solette in Austria. Pare che la lettura semi-quotidiana delle mie sciocchezze abbia su di loro un certo effetto tranquillizzante. È una cosa che mi fa molta tenerezza, dato che i miei, di genitori, si sono tranquillizzati da un pezzo. Sempre a disposizione! L’altra metà si spalma tra Austria – dove vado, pare, fortissimo – e resto del mondo. Ma resto del mondo di brutto, eh? Tipo c’è chi legge Sissi dall’Afghanistan o dal Giappone. Uno persino dal Mozambico, porcapaletta!

Uomini e donne, ovviamente, con una leggera predominanza dei primi. E questo è, a pensarci, meno ovvio. Ero convinta di scrivere un blog molto femminile. O forse avevo semplicemente sottovalutato l’interesse dei maschietti per una femminuccia che blatera a ruota libera.

La categoria d’età più forte non è quella in cui ricado io, ma quella immediatamente sotto, 25-35 anni. Sarà che mi leggono tanti espatriati, ed espatriare è una cosa che si fa tipicamente da giovani. All’epoca del mio espatrio (1 novembre 2001) ricadevo in quella categoria lì anch’io.

Quali sono i post che sono andati più forte? La risposta è interessante, perché nonostante io abbia rimuginato tanto, tantissimo – anzi rimugini ancora – sul fatto che sono io gestire il blog e non lui a gestire me, una certa vita propria non si può negare. Il post più letto di sempre – a parte la perversione del Porno Soft – è questo, Lo Shock Culturale. Era una storia che mi stava molto a cuore raccontare, e sono molto contenta abbia girato parecchio. In generale tutti i post che parlano di espatrio, Vienna, imparare il Tedesco, sono andati splendidamente. E pensare che il mio post preferito di sempre è questo, una roba privatissima, Il Grande Cerchio Della Cucina. Sigh.

Mi scervello da un po’ per cercare di capire come mai se scrivo di estero – BAM! – vado alla grande. Mentre se scrivo innocue storielle semi-private, vivacchio. Immagino che, nonostante i blog di espatriati siano tantissimi, ci siano in giro ancora più donnine che blaterano di fatti loro. E la concorrenza è più grande.

Alcune persone meritano poi davvero un ringraziamento particolare, perdonate. Per primi, primissimi, metto i carbonari del gruppo gastro-letterario su facebook, che fino ad un anno fa erano gli unici (oltre alla mamma) a sorbirsi le mie storielle. Mi hanno spronata loro ad aprire il blog, quindi in sostanza sappiamo a chi dare la colpa. La-Mia-Gemella-Separata-Alla-Nascita, Viola-In-Carriera, Paola-Letteraria, Johnathan Harker, Clementina-Sempre-In-Viaggio, Rossella, Amedeo, La-Signorina-Rottenmaier, Ginevra… e tutti gli altri che ancora non hanno uno pseudonimo ufficiale. Dormite preoccupati.

Mamma, papà e lo zio Tino, ovviamente, protagonisti involontari. E molto pazienti.

E Bio-Emma, che è venuta a conoscenza di essere un personaggio ricorrente di NonSoloSissi un paio di settimane fa. E l’ha presa come complimento.

Alcuni lettori speciali, poi, conosciuti virtualmente e/o personalmente grazie al blog, e sono sicura di lasciar fuori troppe persone, ma La-Fatina-Delle-Nocciole va citata. E quell’altra pure, che vive a Londra, e ha il nome che inizia per E. E quella che inizia per B, troppo cara, e la mitica Lidia, l’unica che ha insistito per usare il suo nome vero. Lei ancora non l’ho incontrata, ma abitiamo persino nella stessa città, provvederemo. E tanti lettori di provenienza Italians, che mi seguono anche qui. Voi sapete.

E il Fidanzato Asburgico, ovviamente. Sempre sia lodato Google Translate! Perché questo blog, sotto sotto, lo scrivo per avere la scusa di raccontare quanto ti voglio bene. You’re my lobster!

xxx

PS Per festeggiare avevo pensato di organizzare una bella cena da qualche parte qui a Vienna, o anche un aperitivo. Durante le ultime settimane, purtroppo, parecchie cose sono andate storte, e mi sono svegliata un po’ tardi. ‘Sta cosa la rimandiamo magari all’anno prossimo, o ancora meglio all’anno e mezzo di Sissi, che sarà maggio e magari non fa più un freddo becco. Magari un pic-nic?