Di quattro sulla Jeep, Arabia Saudita e…

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Il 26 ottobre è festa nazionale in Austria. Si festeggia, per la precisione, la fine dell’occupazione alleata dopo la seconda guerra mondiale e la riconquistata sovranità nazionale, gentilmente concessa dagli Alleati a condizione che l’Austria rimanesse neutrale. È un capitolo di storia recente ignorato da molti che non vivono qui, che in effetti nell’immaginario collettivo la divisione in zone tra Francesi, Inglesi, Anericani e Russi, è una cosa che è successa solo in Germania, con i suoi corollari di città tagliate in due da un muro e piani Marshall. Invece dalla fine della guerra fino al 26 ottobre 1955 anche l’Austria rimase saldamente in mano alle forze di occupazione/liberazione. Chi ha visto Il Terzo Uomo avrà forse notato la Jeep con i quattro soldati, uno per Alleato, che pattugliavano Vienna. Un’icona di quel periodo, e leggenda metropolitana vuole che il 26 ottobre 1955 l’ultimo soldato russo abbia abbandonato il territorio austriaco. Non vero ma molto romantico.

Da un’altra parte, comunque, il 26 ottobre ha significato qualcos’altro, una cosa più importante che ricordare i primi vagiti della guerra fredda: in Arabia Saudita le donne hanno protestato contro il divieto di guidare. Il Fidanzato Asburgico ed io ne siamo venuto a conoscenza sabato sera, guardando le notizie del telegiornale. Ad accompagnare il servizio c’era un video con le immagini di diverse donne al volante, da sole, o in compagnia di un’amica, o dei figli piccoli, che si sono filmate da sole. Guardando quella carrellata di donne eroiche mi scoppiava il cuore di ammirazione per tanto coraggio. Carrella e scarrella, l’ultima immagine era di una donna al volante in autostrada, senza cintura di sicurezza e con il bimbo in età prescolare in grembo che giocava con il comando del lavavetri.

Ora, la settimana scorsa parlavo di contestualizzazione, giudicare i fatti considerando la situazione culturale, politica e quant’altro del tempo e del posto. È un esercizio – scrivevo – che richiede un poco di energia e, riconosco ora, anche un poco di tempo. Bene, mentre ero lì che riflettevo velocissima di Zeitgeist e evoluzione della percezione del pericolo alla guida – evoluzione che in Europa occidentale ha decisamente seguito e non preceduto temporalmente il sacrosanto diritto femminile di sedersi al volante – bene, prima di finire, girarmi verso il Fidanzato Asburgico e raccontarglielo, lui ha esclamato

“E questo è il motivo per cui non le lasciano guidare!”

 

PS Non credevo fosse possibile, ma ho fatto, precisa identica, questa faccina qui: °________°